Cosa vede un osservatore alla Casa dei Bambini Il Sassolino? Due studentesse, Valentina e Giulia, l’hanno raccontato così:
“Una volta ho visto dei bambini che con ordine posavano i loro giubbini,
toglievano le scarpe e indossavano le pantofole.
Sceglievano un lavoro: c’era chi leggeva, chi scriveva, chi impastava,
chi martellava, chi lavava, chi calcolava, chi riposava, chi disegnava,
chi costruiva, chi dipingeva in un laboratorio dove la creatività aveva libero sfogo.
Tutti si rispettavano e non si disturbavano ed in silenzio il loro lavoro continuavano.
Ogni mattina ci si sedeva attorno al cerchio rosso, si aggiornava il calendario
e si estraevano i compiti della settimana.
“Se hai bisogno chiedi aiuto, non devi vergognarti, è importante saperlo chiedere” , diceva la maestra.
Ho sentito anche: “Se dobbiamo litigare, litighiamo bene sulla panchina rossa”
e così ho visto due bambini che discutevano meglio degli adulti.
Poi risuonava una canzone:
“Buongiorno, buongiorno, che giorno mai sarà? Sarà forse un bel giorno, oilì oilà.
C’è vento, c’è pioggia, o il sole chi lo sa. Speriamo che risplenda, oilì oilà”
Dopo qualcuno giocava in giardino, qualcuno apparecchiava danzando.
Questo posto mi è sembrato proprio felice, questo posto era la Casa dei Bambini”
© Valentina M. / Giulia H. – Casa dei Bambini Il Sassolino 2014
Grazie di cuore, Valentina e Giulia, per questa testimonianza che ci avete donato!